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D'ora in poi le novità le striveremo sulla pagina apposita.Se non sapete dov'è andate su "Mappa sito" e poi su  "Novità"

Le fate del Fuoco

Considerato sin dai primordi della civiltà umana, il fuoco è stato oggetto di culto, a cui venivano attribuite proprietà magiche. Il fuoco è un elemento naturale a cui vengono associati fenomeni fatati. Durante i riti magici, negli equinozi e nei solstizi venivano accesi dei focolari nei boschi e li si ballava intorno al fuoco . Le Fate dello spirito del fuoco sono mutevoli di natura, e possono diventare veramente ostili quando vengono offese. Abitano dentro ad un fuoco, una scintilla, un lampo anche nell'elettricità statica dei vestiti. Se sei uno dei fortunati ad averla in casa ricordati di trattarla bene e mostrarle gratitudine. Le più forti ed energetiche creature di tutti e quattro gli elementi sono senz'altro le FIAMMELLE, appartenenti, naturalmente, agli spiriti del fuoco. Senza di loro, il fuoco non potrebbe esistere, infatti è il loro intervento che da origine a quella piccola scintilla che diventerà poi il fuoco. Il loro aiuto può essere richiesto, ma attenzione, potrebbe essere maldestro, perché anche la Fiammella più leggera può dare origine a un fuoco tremendo fuori dal suo controllo, specialmente perché esse non comprendono quasi totalmente il risultato delle loro azioni . Si presentano come delle scintille, o delle piccole palle di fuoco, sono anche in grado di cambiare le loro dimensioni a piacimento. Si possono, in natura, trovare anche sotto forma di lucertola dove rimangono inerti vicino alle fonti di calore. 

 

L'Angelo guardiano e' MICHELE. I segni appartenenti a questo elemento sono l'ARIETE, il LEONE e il SAGITTARIO. Le Fate del Fuoco sono creature particolari :esse vivono nei pressi di fonti di calore,dalla tenue luce di una candela sino al più attivo dei vulcani.Queste fate si manifestano attraverso la LUCE. Sono dette infatti, FATE SPLENDENTI. Esse proteggono le passioni, gli amori intensi e la voglia di vivere.

Benvenuti nel nostro sito

Questo sito ha lo scopo di far volare la fantasia di ognuno di noi in un mondo fantastico inventandosi storie divertenti in paesaggi strepitosi e fantastici,con orchi, fate, streghe, fantasmi, ecc. ecc.

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ULTIME NOVITA'

Eccomi di nuovo qui con voi,venite in tanti mi raccomando non mancate.....presto pubblicherò qualcosa vel'assicuro,ok adesso vado a caccia di immagini!!!ciaooooooooo!!!!

E per il rientro a scuola....la collana che solo tenendola tra le mani e pensando a chi ti vuoi trasformare,ti trasformi!E con l'immagine dell'immortalità:un teschio!

Eccola qua!

e non solo...

 

Il folletto lunatico

 

 

A Malga Zirago ci abitava un folletto lunatico. Era simpatico, allegro e furbo, ma quando aveva la luna storta… Allora bisognava stargli davvero lontano, perché faceva i dispetti a tutti.

Si aggrappava alle ruote dei carri e li bloccava su per la strada in salita, mentre i poveri cavalli sudavano a più non posso per trascinare il carro; buttava all’aria i covoni sui campi; spaventava le pecore con urli e fischi, gettando pietre dall’alto dei monti sui pascoli dove esse pascolavano. Era quel che si dice insopportabile! E se qualcuno gli correva dietro per prenderlo, veloce come il fulmine egli riusciva a fuggire nascondendosi nell’anfratto di una roccia.

Così nessuno riusciva ad acchiapparlo mai.

Per fargli cambiare questa brutta abitudine di fare i dispetti, alcuni contadini un giorno lo catturarono mentre dormiva e lo picchiarono di santa ragione, ma così non fecero che peggiorare la situazione, perché il folletto ora tirava pietre a destra e a sinistra, colpendo tutti quelli che passavano.

I contadini del paese e i pastori della malga erano esasperati. Era davvero impossibile vivere tranquilli lassù!

 

Un giorno la malgara, stufa di questa situazione, decise di andare a chiedere consiglio ad una vecchina, che abitava  in cima alla montagna.

La vecchina, che era una maga,  disse: “Provate a mettergli in testa mentre dorme un berretto tessuto con i raggi di luna!”

Allora in una notte di luna  piena la contadina andò sul balcone di casa a tessere i raggi di luna. Con questi confezionò un bel berrettino e poi andó a cercare il folletto. Lo trovó che dormiva sopra un sasso vicino al ruscello. Gli si avvicinò piano e riuscì a mettergli il berrettino in testa senza che lui si svegliasse. Il giorno dopo il folletto era cambiato da così a così! Ora era diventato mite e dolce come un agnellino!

Il berrettino invisibile fatto di raggi di luna gli aveva cambiato la luna, da storta in buona. Non potete immaginare il sollievo di pastori e contadini, che da quel giorno ebbero finalmente la loro pace!

E ogni volta che al folletto tornava la luna storta, la contadina di notte tesseva un nuovo berrettino di raggi di luna e glielo metteva in testa di nascosto mentre lui dormiva.

 

 

 

M. Paola Asson.  Liberamente ispirato a “Il folletto di Malga Zirago”, in “Le più belle leggende dell’Alto Adige”, L. Merci, Manfrini, pag. 48

Sulla costa della nostra penisola viveva una coppia di giovani innamorati: Rosa e Giuseppe. Giuseppe un giorno non ritornò dalla pesca e Rosa era molto preoccupata; uscì dunque a cercarlo, ma scivolò e cadde in mare. 
Ad un tratto udì strane voci: un gruppo di sirene nuotava verso di lei e in un attimo la tramutarono in sirena. Fecero così per gelosia: si erano infatti invaghite del pescatore il quale, pur essendo incuriosito dal loro aspetto ed ammaliato dal loro canto, non poteva certo amarle: nessuna donna era per lui meravigliosa quanto Rosa.
 
Intanto lei, trasformata in sirena, si sentiva triste ed infelice; il suo nuovo corpo, simile a quello di un pesce dalla vita in giù, non le piaceva affatto e se ne vergognava. Per questa ragione, le altre sirene la canzonavano continuamente, facendola vergognare ancora di più. 
L'unica cosa che Rosa apprezzava del proprio stato era la voce, persino più incantevole di quella delle altre sirene e così delicatamente dolce.
Ma, proprio a causa di quella bellissima voce, le altre presero ad invidiarla...
Accadde che un giorno, mentre Rosa cantava la sua più bella melodia, le sirene invidiose le fecero una magia: ogni volta che avesse cantato, da allora in poi, sarebbe diventata un po' più animale e un po' meno umana. Se poi avesse continuato abbastanza a lungo, alla fine si sarebbe tramutata in un pesce verde. 
Rosa, tuttavia, non se la sentiva di rinunciare a quell'unica consolazione e non si curava molto di questa magia. "Quando sarò diventata un pesce non potrò più pensare" - si diceva - "così eviterò di sentirmi infelice". 
Continuò a cantare incurante del fatto che, ogni volta, la trasformazione del suo corpo in quello di un pesce procedeva un pochino di più.
 
Ma un giorno, mentre cantava seduta su uno scoglio - ormai più pesce che umana benché ancora dotata di ragione, dato che la metamorfosi ancora non era arrivata alla testa - vide Giuseppe su una barca carica di gioielli. Il pescatore aveva trovato quel tesoro su un'isola deserta ed aveva deciso di donarlo ad una nave mercantile dato che, avendo perso Rosa, null'altro gli interessava. 
Appena lo riconobbe, Rosa si tuffò in mare e, avviconatasi all'imbarcazione, gli disse : "Giuseppe, se darai quei gioielli alle sirene, mi lasceranno libera di venire con te". 
Giuseppe, che a stento la riconobbe, quando si accorse che quello strano animale era Rosa, si precipitò dalle sirene e donò loro tutto quel magnifico tesoro.
Le sirene, allora, lasciarono libera Rosa la quale, appena salì sulla barca, tornò alla propria originaria bellezza.

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